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Sperare, far accadere, lasciare che accada: il "magico potere" dell'intento.

Aggiornamento: 10 mag 2022

Se c'è una cosa che ho imparato nel mio percorso all'interno della tradizione Maya Nahual (Messico) è che l'intento ha una forza enorme e fa la differenza tra lo "sperare che accada", il "far accadere" e il "lasciare che accada".

Ho iniziato il mio cammino Nahual da un buon numero di anni, per questo sento l'onere e l'onore di continuare a condividere ciò che imparo e che ritengo possa essere di aiuto o semplicemente un ottimo spunto di riflessione per tutte le persone curiose o a cui piace mettersi in discussione.


Cosa significa "Sperare"?

"Attendere con animo fiducioso il realizzarsi di qualcosa da cui ci si ripromettono soddisfazioni e vantaggi, o esiti comunque positivi; anche, ritenere, senza averne la certezza, che qualcosa possa essere o verificarsi in modo conforme ai proprî desiderî."

Vocabolario Treccani.

La speranza è a livello di pensiero e prevede un'incertezza. Ci mettiamo nella condizione di attesa che qualcosa accada senza contribuire attivamente all'esito.

Lo stato d'animo fiducioso certamente aiuta a stare in una condizione mentale positiva e questo facilita il processo di accadimento, tuttavia il pensiero costante al risultato rischia di "inceppare" il delicato ingranaggio del concatenarsi degli eventi che occorrono per raggiungere l'obiettivo. Questo in quanto la nostra energia si concentra eccessivamente in un punto che deve ancora accadere, la mente continua ad andare in un tempo che ancora non esiste, il futuro, togliendo energia al processo presente che realmente serve.

Panorama collinare con cavalli

Cosa significa "far accadere"?

"Far accadere" significa che allo "sperare che accada" si aggiunge un'azione, diventiamo artefici e cominciamo a partecipare al processo di accadimento di una trasformazione o del raggiungimento di un obiettivo. Tuttavia è bene ricordare che non siamo soli al mondo, per cui il nostro fare può incontrarsi o scontrarsi con quello di qualcun altro. Si può innescare un "pericoloso" meccanismo di lotta verso la realtà, gli altri.


Spesso gli eventuali intoppi che si possono

incontrare nel cammino,

vengono percepiti come scocciature

da eliminare il prima possibile,

quando invece possono essere indicatori importanti

che ci segnalano la presenza di "lavori in corso",

di voragini in grado di inghiottirci se ci intestardiamo

ad andare avanti per quella strada e che forse

sarebbe più saggio cambiare percorso.


Inoltre nel conflitto si sprecano parecchie energie che sarebbero più utili se dirette nella giusta direzione.

Per questo esiste il detto Nahual:

"Che il vostro desiderio sia uguale al vostro destino".

Nella tradizione Nahual non esiste il destino come concetto di obiettivo finale "scritto nelle stelle", esistono destini possibili in virtù della nostra essenza, tutti ugualmente realizzabili. Saranno le nostre scelte, le brusche virate o le lente passeggiate a determinare la direzione verso la definizione di un destino piuttosto che di un altro.

Se riusciamo a desiderare ciò che realmente è nelle nostre corde, ad essere veramente noi stessi liberi dai condizionamenti, dai falsi bisogni, allora la strada verso uno dei nostri destini, il "migliore", sarà meno tortuosa e più appagante.

Il "migliore" significa quello che esprime al meglio ciò che siamo realmente, non quello che pensiamo o desideriamo di essere e che ci pone nella migliore relazione con il mondo di cui siamo parte.


Cosa significa "lasciare che accada?"

All'incertezza dello "sperare che accada" abbiamo aggiunto l'azione per essere artefici del processo nel raggiungimento di un obiettivo con il "far accadere". Come abbiamo visto nell'azione, nonostante l'impegno, esistono parecchi "ostacoli" causati più che altro da noi stessi, dalla nostra eccessiva energia verso una direzione ostica o da una mancanza di obiettività verso il nostro operato.

Abbiamo scoperto che anche la definizione dell'obiettivo da raggiungere determina la tipologia di strada che incontreremo, se la meta è davvero affine alla nostra anima, il cammino davanti a noi potrà essere più agevole.

L'universo non ha giudizio e "cospira" per darci quello che noi chiediamo, a prescindere se questo sia vitale per noi o no. Quando siamo fortemente connessi con il nostro vero sé, le cospirazioni del cosmo sono più evidenti, più che altro perché noi diventiamo più sensibili, capaci di notarle e possiamo eventualmente "aggiustare il tiro".

Ecco allora che l'azione continua del "far accadere" non serve più e la fiducia incerta dello sperare viene sostituita da una fiducia profonda, primordiale.


"Lasciare che accada"

significa definire l'intenzione, imprimerla in un'unica azione,

per poi lasciarla andare e abbandonarsi con fiducia,

avere l'assoluta certezza che tutto

"andrà come deve andare, cioè bene".


In ogni disegno degli Animali Guida, in ogni rituale o consulenza l'intento è un ingrediente fondamentale.

Nella consulenza "Immagini dall'inconscio, i simboli per l'anima" l'intento è quello di contribuire a far fiorire l'anima della sorgente/voce che lo ha generato. Il disegno che la persona riceve, non avendo scritte e/o spiegazioni può dunque agire nella sfera del "lasciare che accada".




È importante sottolineare che l'intento non può in alcun modo interferire con il libero arbitrio di un altro essere umano, anche quando pensiamo che le ragioni siano ottime e per il suo bene. Altrimenti è magia nera.

Per questo il mio intento è espresso nella formula di "contributo", non si "impone", in quanto l'individuo coinvolto nel suo intimo potrebbe non volere "fiorire" affatto. Dunque il mio contributo agisce con delicatezza solo dove trova terreno fertile, vale a dire una corrispondenza d'intenzione. La scelta di ognuno va rispettata.


Se ti ho incuriosito o se hai domande, sentiti libero/a di contattarmi.

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Grazie per aver letto tutto!

Un forte abbraccio!

Eleonora.




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